Il Drago e San Silvestro
Un potente e terribile drago infestava la periferia di Roma, mietendo vittime tra il bestiame e la povera gente. Solo l’intervento di un coraggioso Papa, Silvestro I, poté cambiare il corso degli eventi.
Questo importante uomo di fede, armato del crocefisso, riuscì a calmare la demoniaca creatura, a domarla e consegnarla alla popolazione.
La leggenda, una delle tantissime legate al culto dei santi che vedono questi alfieri della fede cristiana sconfiggere creature fantastiche, tormento di regioni ed intere popolazioni, altro non sono che allegorie e metafore della lotta per la contesa dei fedeli e del proprio posto nella storia, che vide confrontarsi la fede cristiana contro il paganesimo ed i culti preesistenti.
Papa Silvestro I, al soglio pontificio dal 314 al 335 d.C., viene considerato un personaggio chiave in questo passaggio dal paganesimo al cristianesimo, tanto da essere attribuita a lui la conversione dell’ Imperatore Costantino I.
La leggenda specifica del drago sconfitto da San Silvestro sul monte Soratte, in altra versione il colle Palatino, verosimilmente può rappresentare la bonifica di quei territori che circondavano Roma, tipicamente paludosi e malsani, infestati dalla malaria e quindi causa di innumerevoli morti.
Di fatto, quale che sia la realtà alla base dalla leggenda, il culto di San Silvestro, simbolo stesso della cristianizzazione dell’Impero e morto i 31 Dicembre, quindi indissolubilmente legato ad uno dei giorni più importanti dell’anno, si diffuse largamente nei secoli successivi ed ebbe, in epoca carolingia, una vera e propria esplosione.
Innumerevoli sono le chiese ed i luoghi dedicati a San Silvestro e spesso troviamo e ritroviamo la leggenda a lui legata, in luoghi differenti da quelli della leggenda originale.
San Silvestro in Umbria
Seguendo il culto lungo il territorio che da Roma risale verso l’Umbria, una menzione particolare va fatta per la sua presenza nel territorio Amerino.
Nei pressi di Fornole, roccaforte della città di Amelia posta a difesa del confine con Narni, ecco che ritroviamo San Silvestro il quale, insieme ad altri due cavalieri, cercarono di scacciare un drago che infestava il monte sovrastante l’insediamento umano.
Dei tre solo San Silvestro riuscì nell’impresa, liberando quindi con la forza della croce il territorio Amerino. In suo onore e a memoria futura del suo gesto eroico, verrà quindi intitolato il monte stesso, oltre alla chiesa dedicatagli, oggi perfettamente conservata e circondata da un bellissimo parco.
Sotto alla chiesa ancora oggi è presente la grotta che ospitava il drago…
Animali fantastici e dove trovarli
Ed è proprio entrando nel territorio umbro, con i suoi castelli e roccaforti, chiese ed eremi, culla stessa del medioevo e delle sue bellissime allegorie, che troviamo una quantità innumerevole di leggende e tradizioni legate al ricordo di draghi pestilenziali e terribili, viverne lacustri, serpenti e creature fantastiche di ogni genere.
Un primo importantissimo Drago, simbolo stesso della città che ne serba memoria e tradizione, e con tanto di nome proprio, è sicuramente il Drago Thyrus di Terni.
Anche in questa leggenda ritroviamo una creatura pestifera che infestava la zona paludosa al di fuori delle mura della città e con i suoi afflati e sortilegi, causava morte e devastazione.
Solo l’intervento di un giovane ed indomito cavaliere, rampollo della casata dei Cittadini, riuscì a porre fine al terrore dell’orribile creatura.
Risalendo lungo la Valnerina, luogo di evangelizzazione avvenuta nel V secolo per opera di eremiti giunti dalla Siria sino alle nostre terre, troviamo nei pressi di Sant’Anatolia di Narco, l’Abbazia di due di questi eremiti, i santi Felice e Mauro, la cui lotta contro un terribile drago della zona è il simbolo stesso della loro opera di fede e viene ricordata ancora oggi da un bellissimo bassorilievo.
Spostandoci verso Todi, troviamo addirittura una ‘reliquia’ di un drago, conservata presso il Tempio di Santa Maria della Consolazione: un enorme osso, verosimilmente un fossile di qualche grande creatura preistorica, che nella tradizione popolare viene indicato come la costola del drago che infestava le Gole del Forello, a metà strada tra Todi ed Orvieto.
Harry, il Basilisco e… il Regolo
Se nella cultura contemporanea il drago mantiene una vitalità ed una fama notevoli, anche grazie a opere letterarie e cinematografiche, ma soprattutto grazie al fascino ancestrale che queste creature spettacolari e fantastiche suscitano ancora in grandi e piccini, è altrettanto vero che del ricordo di altre figure similari a quella del drago, si era persa una buona parte della memoria collettiva.
Un merito particolare va riconosciuto al maghetto di Hogwarts che, per mano della sua geniale creatrice J.K. Rowling, ha ridato nuovo lustro e linfa vitale ad una vera e propria selezione di creature fantastiche, prendendo a piene mani dai bestiari medievali, dall’ araldica e dall’iconografia legate a queste creature.
Ed è proprio in uno dei suoi romanzi che torna in vita il Basilisco, il Re dei Serpenti, potente e magico rettile gigante in grado di pietrificare con il solo sguardo e di compiere magie e sortilegi di ogni genere.
Curioso come una creatura analoga al Basilisco, il Regolo, le cui etimologie hanno una evidente analogia (Βασιλεύς infatti in greco antico significa Re, come del resto il termine Rex latino da cui deriva il nome del Regolo), abbia infestato per lunghi secoli i territori del centro Italia, e sia rimasto nella memoria collettiva ben vivo e vegeto sino alle generazioni dei nostri nonni, legate ancora in modo indissolubile alla terra e al folklore e alle tradizioni rurali legate ad essa.
Draghi oggi
Il fascino di queste creature leggendarie e antiche quanto l’uomo stesso e le sue tradizioni, continua nonostante tutto e nonostante la modernità a rimanere ben viva nell’ immaginario collettivo e per quanto ci si possa convincere che siano state solo il frutto di leggende e superstizioni, percorrendo boschi incontaminati, gole profonde e misteriose, luoghi vicini ma molto lontani nel tempo e nella storia della terra, un brivido a volte può sorprenderci e trasportarci via, verso una dimensione fatta di pura Magia e piena di incredibili creature spaventose e fantastiche.
Una dimensione in cui il Drago occupa di diritto il ruolo che gli compete: quello del sovrano indiscusso. ❤️